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Buona Festa della liberazione!

Il 25 aprile in Italia è un giorno festivo, e allora oggi festeggiamo insieme: dobbiamo celebrare la Liberazione! Il 25 aprile del 1945, dopo anni di resistenza, l’Italia è stata liberata dal nazifascismo. 

 

 

     In questo periodo dell’anno, nei campi italiani spuntano i papaveri, fiori che più di tutti segnano la fine dell’inverno. Ad ogni inizio di primavera li cerco nei prati, sui marciapiedi, nei luoghi più insoliti. Sono dei fiori bellissimi, delicati e resistenti: non hanno bisogno di cure, crescono spontanei e nelle condizioni più avverse, ma è inutile raccoglierli perché sfioriscono subito. Non sono fatti per stare in un vaso.

 

     I papaveri sono anche il simbolo della Resistenza, degli uomini e delle donne che il 25 aprile del 1945 hanno festeggiato per le strade di tutta Italia la liberazione dal nazifascismo. Non esiste fiore più appropriato per questa ricorrenza: i papaveri rossi riempivano i campi già nell’aprile di 79 anni fa, quando i prati italiani sono tornati ad essere liberi, dopo anni passati ad essere campi di battaglia.

 

Prima di continuare, però, ho una domanda per te:
qual è la canzone simbolo della Resistenza e della Liberazione?

 

     Sono sicura che la conosci, è sempre stata famosa e negli ultimi anni lo è diventata ancora di più. Ti do un indizio: contiene due delle parole italiane più conosciute. Se hai già capito il titolo prova a pensare alle parole: te le ricordi? Riesci a cantarla? Trovi la risposta alla fine di questo post!

 

   Tra i miei episodi preferiti del podcast di Italiano con Amore c’è proprio quello dedicato alla Festa della Liberazione: durante la nostra chiacchierata abbiamo parlato dei partigiani e delle partigiane, della lotta per la libertà e dell’unicità di questa festa.

 

Per ascoltare l’episodio clicca qui:

Leggi anche la trascrizione QUI.

 

Nell’episodio cito alcuni libri e film che raccontano quel periodo storico. Ti scrivo un po’ di titoli qui: 

Film:

  • Roma città aperta, di Roberto Rossellini
  • C’eravamo tanto amati, di Ettore Scola

Libri:

  • Il partigiano Johnny, di Beppe Fenoglio
  • La casa in collina, di Cesare Pavese
  • Il sentiero dei nidi di ragno, di Italo Calvino
  • L’Agnese va a morire, di Renata Viganò

 

Questa vignetta è di Mauro Biani. “Staffetta” in italiano indica il passaggio di qualcosa da una persona ad un’altra. Durante il periodo della resistenza, la staffetta era la persona (di solito una donna) che rischiava la vita portando le comunicazioni da un gruppo partigiano ad un altro.

 

Siamo arrivati al momento della verità: hai pensato alla canzone simbolo della Resistenza e della Liberazione?

Ma certo, è Bella ciao! Ascoltala qui nella versione di Giorgio Gaber, una delle mie preferite.

 

Che dici, cantiamo?
«Una mattina mi son svegliato*,
oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.
O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Ti diranno «Che bel fior!»
«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»
*In alcune versioni diciamo “mi sono alzato”.

 

Ed è canticchiando Bella ciao che ti saluto e ti dico Buona Festa della Liberazione!

 

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2 Responses
  1. María Celeste

    Ciao Eleonora! Ti ringrazio moltissimo per il podcast e per tutto quello che racconti. Ho imparato tantissimo. Buona Festa della Liberazione! 🇮🇹🙏

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